Se avete visitato le valli di Non e di Sole avrete probabilmente notato la presenza di almeno una “Segheria Veneziana”. Ma di cosa si tratta, e cosa ha a che fare Venezia con una zona così lontana dal mare?
Per scoprirlo bisogna tornare indietro di qualche anno fino agli anni intorno al 1400, periodo in cui la Serenissima Repubblica di Venezia conquistò la Vallagarina e le zone limitrofe introducendo diverse e importanti novità tecnologiche. Dal momento che il commercio del legname era di grande interesse per la Serenissima, nel territorio erano state elaborate nuove tecniche per permetterne la lavorazione e dal momento che la maggior parte del commercio del legname nella nostra zona si svolgeva con Venezia, le segherie presero il nome di “veneziane”.
Le segherie erano posizionate lungo i corsi dei torrenti e sfruttavano l’energia dell’acqua per azionare l’impianto, coperto da una tettoia. Il corso del torrente veniva deviato in un canale artificiale che inviava l’acqua fino alla segheria, dove veniva lasciata cadere su una ruota idraulica da un’altezza di 2\3 metri. Il meccanismo azionato dalla ruota era piuttosto complicato in quanto azionava contemporaneamente una sega che tagliava il tronco e un carro collegato a una catena che faceva avanzare il tronco stesso ad ogni passaggio della sega, permettendo di tagliare una singola asse in circa 10 minuti. Alla fine del taglio, il segantino disinnescava manualmente il meccanismo di avanzamento e riportava il carro al punto di partenza per iniziare il taglio dell’asse successiva. L’utilizzo di questa tecnologia rispetto al taglio manuale eseguito con asce e accette permise minore spreco di legname e naturalmente una velocità di esecuzione molto maggiore.
In Trentino molte segherie veneziane sono state ristrutturate e trasformate in musei. Nelle Valli del Noce sono note quelle situate in Val di Rabbi lungo il torrente Rabiés (nell'immagine principale), a Dimaro in Val di Sole (Immagine in basso a destra), a Coredo in Val di Non (immagine in basso a sinistra), spesso affiancate da musei dedicati alla lavorazione del legno e alla sua storia, attività che da sempre è stata di fondamentale importanza per l’economia e lo sviluppo della zona.